Il D. Lgs. 24/2023, pubblicato in Gazzetta Ufficiale S.G. n. 63 del 15 marzo 2023, recepisce nell’ordinamento giuridico italiano la normativa comunitaria in materia di Whistleblowing, a tutela dei soggetti che segnalano attività illecite o frodi all’interno di aziende od enti pubblici o privati. Il whistleblowing è la rivelazione spontanea da parte di un individuo, il “segnalante” (in inglese “whistleblower”) di un illecito o di un’irregolarità commessa all’interno dell’azienda e del quale lo stesso sia stato testimone durante la sua attività lavorativa o durante la sua permanenza.
Possono segnalare condotte illecite: • i dipendenti; • i soggetti che svolgono anche solo temporaneamente la loro attività lavorativa all’interno dell’azienda o collaborano con la stessa pur non avendo la qualifica di dipendenti (liberi professionisti, consulenti, tirocinanti, anche non retribuiti); • coloro che ancora non hanno un rapporto giuridico con la Fondazione o il cui rapporto è cessato se, rispettivamente, le informazioni sulle violazioni sono state acquisite durante il processo di selezione o in altre fasi precontrattuali; • le persone con funzioni di amministrazione, direzione, controllo, vigilanza o rappresentanza.
Le informazioni sulle violazioni devono sempre riguardare comportamenti, atti od omissioni di cui il segnalante o il denunciante sia venuto a conoscenza in un contesto lavorativo pubblico o privato.
Possono essere segnalati comportamenti, atti od omissioni rilevanti ai sensi del decreto legislativo 231/2001 o violazioni dei modelli di organizzazione e gestione ivi previsti, violazioni di normative nazionali e dell’Unione europea che ledono l’interesse pubblico o l’integrità dell’amministrazione pubblica o della Società, purché commessi nell’ambito della stessa. Sono escluse dalla disciplina del whistleblowing le contestazioni, le rivendicazioni o le richieste legate ad un interesse personale del segnalante, che attengono esclusivamente ai propri rapporti individuali di lavoro.
I canali di segnalazione garantiscono la riservatezza dell’identità della persona segnalante.
La protezione della riservatezza è estesa alle persone coinvolte e/o menzionate nella segnalazione fino alla conclusione dei procedimenti avviati in ragione della segnalazione.
Il trattamento dei dati personali relativi al ricevimento e alla gestione delle segnalazioni è effettuato nel rispetto dei principi europei e nazionali in materia di protezione di dati personali, fornendo idonee informazioni alle persone segnalanti e alle persone coinvolte nelle segnalazioni, nonché adottando misure appropriate a tutela dei diritti e delle libertà degli interessati.
La segnalazione deve essere circostanziata al fine di consentire la verifica dei fatti da parte del soggetto competente a ricevere e gestire le segnalazioni. Devono essere indicate le circostanze di tempo e di luogo in cui si è verificato il fatto oggetto della segnalazione, la sua descrizione, le generalità o altri elementi che consentano di identificare il soggetto cui attribuire i fatti segnalati. È utile anche allegare documenti che possano fornire elementi di fondatezza dei fatti oggetto di segnalazione, nonché l’indicazione di altri soggetti potenzialmente a conoscenza dei fatti. Ove quanto segnalato non sia adeguatamente circostanziato, chi gestisce le segnalazioni può chiedere elementi integrativi al segnalante.
La Fondazione mette a disposizione diversi canali interni.
Il canale di preferenza, consigliato perché consente di adempiere a tutte le disposizioni normative, è la segnalazione attraverso il portale dedicato “MYGO” https://areariservata.mygovernance.it/#!/WB/FONDAZIONE-BERNACCHI-ONLUS
L’iscrizione al portale richiede l’inserimento dei dati anagrafici (nome, cognome e indirizzo email) ma viene garantita la riservatezza dell’identità del segnalante.
È possibile inviare segnalazioni anche tramite servizio postale, che comprende posta ordinaria o raccomandata semplice, o contattando il gestore delle segnalazioni telefonicamente come indicato nella Procedura per il Whistleblowing.
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